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Aspetti Ambientali

panoramicaNella regione sono distinguibili sistemi idrografici diversi in accordo con l'origine, l'evoluzione e il successivo rimodellamento dei distinti substrati su cui continua l'azione degli agenti erosivi esogeni. A nord del territirio i versanti occidentali e meridionali dei Monti Prenestini sono drenati da sistemi di fossi tributari dell'Aniene, ad ovest, e del fiume Sacco, ad est. Il reticolo idrografico del vulcano dei Colli Albani è invece un tipico sistema radiale centrifugo, con numerosissimi rivi che solcano esternamente il recinto Tuscolano-Artemisio.

Di questi, quelli del versante settentrionale e occidentale alimentano rispettivamente i fiumi Aniene e Tevere, quelli del fianco orientale e meridionale raggiungono più o meno direttamente il Mar Tirreno ed infine i fossi del lato nordorientale, unitamente a quelli della regione meridionale prenestina, sono tributari del fiume Sacco. Le acque che si raccolgono nella Valle della Molara, depressione compresa tra il recinto esterno Tuscolano-Artemisio e il recinto interno delle Faete, confluivano nella parte nord orientale in un laghetto, il Pantano della Doganella, il cui eccesso era drenato dal fosso dell'Algido, affluente del fiume Sacco.

Anche se appena fuori del comprensorio comunitario, le conche lacustri di Nemi ed Albano caratterizzano comunque l'idrografia dei Castelli Romani. Alimentati dalle acque meteoriche che cadono nei rispettivi bacini e da quelle di alcune sorgenti, i laghi non possiedono emissari naturali, bensì cunicoli scavati artificialmente al tempo dei Romani.

CLIMA

Il clima del comprensorio è la risultante di un gran numero di variabili collegate all'isolamento dei due sistemi di rilievo: i Monti Prenestini a NE e il Vulcano Laziale a SO. L'esposizione, l'altitudine, i venti, le precipitazioni, la temperatura, l'umidità, la distanza dal mare, il tipo di copertura vegetale, la presenza di bacini lacustri e di profonde forre creano una miriade di mesoclimi e microclimi. L'intera regione è interessata da un clima mediterraneo temperato caldo, con prolungamento della stagione estiva ed inverno mite, in cui le minime assolute scendono raramente al di sotto di 0°C anche nei mesi più freddi.

Nell'area prenestina le temperature massime, calcolate sulle medie annue fra le stazioni settentrionali e meridionali dei Monti Prenestini, sono comprese tra 13°C e 22°C; le minime tra 4°C e 12°C. Le escursioni termiche hanno valori minimi nei mesi invernali, relativamente elevate nei mesi estivi e sensibili nei mesi primaverili e autunnali. L'area risente di una distribuzione non uniforme delle piogge. Il regime pluviometrico è di carattere submediterraneo appenninico, con concentrazione delle precipitazioni e forte umidità nei mesi primaverili e ancor più in quelli autunnali. Si ha un massimo nel mese di novembre, in cui cadono mediamente 150 mm di pioggia, mentre il mese meno piovoso è agosto con appena 34 mm. La densità media mensile delle precipitazioni è moderatamente elevata in tutti i mesi dell'anno e la piovosità media annua è di 1.357 mm per la stazione di Zagarolo. Pertanto il clima della regione prenestina può essere classificato di tipo umido con deficienza di acqua moderata in estate.

Nell'area dei Castelli Romani i valori medi annui delle temperature massime sono compresi tra 15°C e 22°C ; le temperature minime tra 9°C e 12°C. Le escursioni termiche sono piccole nei mesi invernali, relativamente elevate nei mesi estivi e sensibili nei mesi primaverili e autunnali. Le temperature medie invernali si mantengono per ogni stazione su valori superiori ai 5°C e le minime assolute scendono raramente sotto 0°C. La precipitazione mensile presenta un massimo autunnale nel mese di novembre, un minimo estivo tra luglio e agosto, ed un massimo relativo nella stagione primaverile.

Nell'autunno-inverno si hanno circa i 2/3 della piovosità totale ed in estate circa i 2/3 della piovosità primaverile. La media annua è circa 942 mm di pioggia ed il regime pluviometrico è di tipo mesomediterraneo con deficienza di acqua in estate. Le precipitazioni si distribuiscono in prevalenza secondo l'andamento dei rilievi con valori massimi in corrispondenza delle zone più elevate e valori minimi in basso, ma in modo diversificato tra il versante meridionale e quello settentrionale dei Colli Albani.

Questo fenomeno, denominato STATU, è causato dall'ostacolo offerto dalla mole del Vulcano Laziale ai venti carichi di umidità provenienti dal vicino Mar Tirreno. Nel processo di risalite del rilievo la massa d'aria si raffredda diminuendo la capacità di trattenere l'acqua in stato di vapore e l'eccedenza precipita in pioggia orografica, preferenzialmente sui rilievi rivolti a S-SO.

Arrivata sul versante opposto essa discende in basso riscaldandosi, ma ormai scarica di vapore acqueo, più raramente dà luogo a precipitazioni. Ciò favorisce condizioni climatiche relativamente più xerotermiche sul versante settentrionale rispetto a quello meridionale, anche in località situate alla medesima altitudine.

ultimo aggiornamento di Giovedì 26 Maggio 2016 11:19
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