Piano triennale informatizzazione
Il piano triennale per l’informatica 2020-2022: la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il primo documento di indirizzo strategico approvato dal Presidente del Consiglio con DPCM 31 maggio 2017 avente lo scopo di guidare la Pubblica Amministrazione (P.A.) nel percorso organico di trasformazione digitale.
Il Piano redatto dall’AgID – Agenzia per l’Italia digitale – fissa gli obiettivi e individua i principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle P.A. in attuazione dell’articolo 14-bis, comma 2, lettera b) del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), secondo cui l’AgID svolge, tra l’altro, “funzioni di programmazione e coordinamento delle attività delle amministrazioni per l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mediante la redazione e la successiva verifica dell’attuazione del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione contenente la fissazione degli obiettivi e l’individuazione dei principali interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche”.
Struttura, principi e analisi del Piano 2020-2022.
Il Piano Triennale, approvato con DPCM 17 Luglio 2020, rappresenta la naturale evoluzione delle precedenti versioni 2017-2019 e 2019-2021.
Composto da 84 pagine, il nuovo Piano 2020-2022 è articolato in tre parti:
- una prima parte composta da un executive summary, da una breve illustrazione della strategia del Piano e da un elenco dei principi guida cui le PA devono ispirarsi nel percorso di trasformazione digitale;
- una seconda parte, composta da sei capitoli, dedicata alle componenti tecnologiche: servizi, dati, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità, sicurezza informatica;
- una terza parte, composta dai tre capitoli finali in cui sono riportati gli strumenti di governance della trasformazione digitale.
L’executive summary evidenzia gli obiettivi del documento, basati “sulle indicazioni che emergono dalla nuova programmazione europea 2021-2027, sui principi dell’eGovernment Action Plan2016-2020 e sulle azioni previste dalla eGovernment Declaration di Tallinn (2017-2021), i cui indicatori misurano il livello di digitalizzazione in tutta l’UE e rilevano l’effettiva presenza e l’uso dei servizi digitali da parte dei cittadini e imprese”.
La presente edizione volge la sua strategia a:
- favorire lo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese;
- promuovere lo sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale;
- contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
Sarà dunque questa Amministrazione a dover realizzare gli obiettivi contenuti nel Piano, obiettivi a tratti ambiziosi ma sostenibili, poiché costruiti sull’esperienza, sul confronto e sulle esigenze delle amministrazioni destinatarie. Il Piano, inoltre, si caratterizza per una forte attenzione sulla misurazione dei risultati e sulla qualità dei dati.
I principi guida del Piano cui le P.A. devono ispirarsi nel loro percorso di trasformazione digitale sono:
- digital & mobile first: le pubbliche amministrazioni devono realizzare servizi primariamente digitali;
- digital identity only (accesso esclusivo mediante identità digitale): le P.A. devono adottare in via esclusiva sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID;
- cloud first (cloud come prima opzione): le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in;
- servizi inclusivi e accessibili: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori;
- dati pubblici un bene comune: il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile;
- interoperabile by design: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API;
- sicurezza e privacy by design: i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;
- user-centric, data driven e agile: le amministrazioni sviluppano i servizi digitali, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell’utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo;
- once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
- transfrontaliero by design (concepito come transfrontaliero): le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
- codice aperto: le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente.
PIANO TRIENNALE INFORMATIZZAZIONE (192,5 KB
ultimo aggiornamento di Mercoledì 03 Febbraio 2021 13:19